Arte e storia

Una storica residenza d'artista sulle colline di Firenze.

dimora_ghirlandaio-cancello_oliveta

Dimora Ghirlandaio sorge nell’antico Podere Grande di Colle Ramole, sulle colline di Firenze. Residenza storica della famiglia dei pittori Ghirlandaio, conserva ancora opere e architetture che testimoniano il suo passato illustre. Oltre all’elegante Villa rinascimentale, con il suo giardino all’Italiana, gli edifici dell’antica dimora sono stati finemente restaurati per volere della famiglia Cecchi rispettando lo stile tradizionale. Un’impresa che ha permesso di riportare il piccolo borgo allo splendore originario, compresa la preziosa Cappellina della Visitazione della Beata Maria Vergine affrescata da Ridolfo Ghirlandaio. Oggi l’intera dimora è una meta dal fascino unico per chi desidera vivere nel suo soggiorno in Toscana un’esperienza autentica nel cuore del Rinascimento.

_DSC1079 copia

Dimora Ghirlandaio
dal Rinascimento ad oggi:

1433 → 1482 Maria di Bartolomeo Giambello
1482 → 1494 Domenico Ghirlandaio
1494 → 1562 Ridolfo Ghirlandaio
1696 → 1881 Marchesi Pannocchieschi d’Elci
1881 → 2010 Famiglia Agostini
2010 → ad oggi Famiglia Cecchi

Nascita di Dimora Ghirlandaio: 1433 – 1482

La storia del Podere di Colle Ramole si perde a ritroso nei secoli. Le prime notizie risalgono al 1433, quando apparteneva a Maria di Bartolomeo Giambello. L’orafo Tommaso Bigordi, padre di Domenico Ghirlandaio, entrò in possesso della residenza sposandone la figlia Antonia. Conosciuto come “Ghirlandaio” per la nota maestria con cui creava ghirlande per le acconciature delle dame fiorentine, Tommaso trasmise al figlio il celebre soprannome. Alla morte del padre, Domenico acquistò il Podere che divenne la sua dimora campestre, luogo di ispirazione per uno dei più importanti pittori del Rinascimento.

Gli anni dei “Ghirlandaio”:
1482-1562

Negli anni in cui Colle Ramole appartenne ai Ghirlandaio, il Podere fu ampliato di edifici e terreni. Dalle magnifiche distese di viti e olivi argentati alla fornace in cui venivano cotte anche le tessere dei mosaici di Domenico e del fratello David. Ospiti illustri e altri famosi artisti, da Michelangelo Buonarroti a Giorgio Vasari, si succedevano alla residenza per discutere d’arte e godere della sua straordinaria cornice. Qui furono concepite alcune delle opere che oggi rendono Firenze la maggiore città d’arte d’Italia. Quando Ridolfo Ghirlandaio succedette al padre, la dimora continuò a risplendere, così come il nome della famiglia che aveva ottenuto anche il favore dei Medici. Per rendere omaggio al padre e agli zii David e Benedetto, Ridolfo li ritrasse negli affreschi della cappella interna, oggi restaurata e nuovamente visitabile, nota come “Cappella Ghirlandaio”.

Dai marchesi Pannocchieschi d'Elci a un Nuovo Rinascimento.

Dopo la proprietà dei Ghirlandaio, altre famiglie fiorentine si succedettero alla dimora. Alla fine del Seicento, la residenza di Colle Ramole fu acquistata dai marchesi Pannocchieschi d’Elci, nobile stirpe alla quale apparteneva anche il marito di Pia dei Tolomei, incontrata da Dante nella Divina Commedia. Nel 1881, la dimora fu poi venduta alla famiglia Agostini fino a quando, nel 2010, la famiglia Cecchi l’ha acquistata provvedendo a una preziosa opera di restauro. Oggi la dimora gode di un nuovo splendore, pronta ad accogliervi in una cornice di arte e bellezza. Gli edifici, la Cappella di Ridolfo Ghirlandaio e il meraviglioso parco vi aspettano per un soggiorno ammantato di storia.

dimora_ghirlandaio-cappella

La Cappella Ghirlandaio e le opere restaurate.

La Cappellina della Visitazione della Beata Maria Vergine è stata realizzata nel XVI secolo all’interno della Dimora. Ridolfo Ghirlandaio ha voluto decorarla con affreschi che rendessero omaggio al padre Domenico, nonché a se stesso e ai propri discendenti. All’epoca della realizzazione, Ridolfo era al culmine della sua carriera artistica. Sulla parete dell’altare, è possibile ammirare l’affresco con la Madonna col Bambino in trono con i santi Domenico e Benedetto. Un tondo sulla parete sinistra rappresenta il padre Domenico, insieme a se stesso e al proprio figlio. Un terzo affresco, raffigura la moglie Contessina e due dei suoi bambini. Nella Cappella si trovano anche i sepolcri della famiglia dei nobili Pannocchieschi d’Elci.

domande?

Contattaci per iniziare a pianificare una vacanza indimenticabile.